Cenni storici
L'Orto botanico dell'Università di Padova fu fondato nel 1545 come “Horto medicinale” per la coltivazione di piante medicinali a fini scientifici e didattici.
La sua istituzione fu sollecitata da Francesco Bonafede, che ricopriva la cattedra di “lettura dei semplici”, per permettere agli studenti l'osservazione dal vero delle piante medicinali.
Molte specie furono introdotte per la prima volta in Italia e in Europa attraverso l'Orto botanico di Padova, che beneficiava del ruolo cruciale della Repubblica di Venezia, dei suoi possedimenti e dei suoi scambi commerciali.
L'Orto botanico di Padova è il più antico orto botanico universitario al mondo e, nei secoli, ha conservato la propria collocazione originaria e gran parte delle caratteristiche dell'impianto cinquecentesco.
Da sempre luogo di ricerca scientifica, scambio culturale e didattica, dal 1997 è inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco con la seguente motivazione: “L'Orto botanico di Padova è all'origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l'ecologia e la farmacia”.
Nel 2014 l'Orto botanico ha ampliato il proprio patrimonio botanico, inaugurando il Giardino della biodiversità: cinque nuove grandi serre che propongono un viaggio attraverso cinque biomi della Terra, in un percorso che intreccia storie di piante e di popoli.
Oggi l'Orto botanico di Padova conta oltre 3500 specie con 6000 esemplari, tra cui la Palma di San Pietro, messa a dimora nel 1585 e osservata e descritta da Goethe, e un raro Platanus orientalis del 1680.