Cenni storici
Villa Necchi Campiglio è uno splendido tesoro di arte e architettura nel cuore di Milano. La Villa è stata realizzata da Piero Portaluppi tra il 1932 e il 1935 per il nucleo familiare composto da Angelo Campiglio, sua moglie Gigina Necchi e sua cognata Nedda.
Il mondo dei Necchi Campiglio è quello dell'alta borghesia industriale lombarda, classe agiata, ma anche tenace lavoratrice e al passo coi tempi. A Portaluppi subentrerà Tomaso Buzzi che, nel secondo dopoguerra, conferirà alle sale un aspetto più classico e tradizionale.
La Villa ospita la Collezione Alighiero ed Emilietta de' Micheli e, al piano terra, la Collezione Claudia Gian Ferrari di opere italiane del XX secolo.
Via Mozart negli anni Trenta risultava attorniata dal verde e Portaluppi ebbe quindi il privilegio di disporre di un giardino già ricco di piante.
La piscina è il nodo compositivo degli spazi esterni: lo specchio d'acqua e i suoi bordi, i sedili in marmo, il pergolato sono tutti accuratamente disegnati e progettati.
Oggi sopravvivono le magnolie e platani monumentali, tigli, faggi e carpini ombreggiano il giardino, arricchito da distese di convallaria e pachysandra. I tappeti di edera, i viburni e le fioriture delle ortensie accompagnano i vialetti. Aiuole di gerani o viole, a seconda delle stagioni, e siepi formali di bossi contornano la piscina. L'accesso principale della Villa è inoltre arricchito da un raro esempio di orto urbano al centro della città, costituito da più aiuole scandite da camminamenti e coltivato solo attraverso lavorazioni artigianali. Da un lato vengono seminati in primavera-estate ortaggi stagionali come pomodori, zucchine e melanzane e in autunno-inverno cavoli, bietole e insalate. Dall'altro trovano invece posto le perenni piante officinali (timo, rosmarino e salvia), fiori da taglio, siepi di lamponi e fragole. Davanti ai muri di cinta infine sono stati messi a dimora alberi da frutto a spalliera.