Grandi Giardini Italiani Srl

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25 Maggio 2020

Le rose di Villa Carlotta

IN NOME DELLA ROSA
Viaggio alla scoperta dei più bei roseti visitabili d'Italia

Amiamo i loro fiori, sia quelli semplici che le forme più complesse e voluttuose, ci dilettiamo con il loro profumo e vi abbiamo attribuito significati che consentissero anche a noi uomini di comunicare messaggi (bianca l'innocenza, rosa l'amicizia, gialla la gelosia). In realtà, come ogni fiore che sia impollinato da animali, quelli delle rose costituiscono, dal punto di vista della botanica, un sistema di comunicazione con gli insetti impollinatori. Già, perché il colore e le soavi note del loro profumo non sono stati inventati per noi, ma bensì per richiamare al lussuoso banchetto gli insetti, ingordi di nettare e polline, che in cambio di un lauto pasto assicureranno l'incontro del polline con gli ovuli e quindi il futuro sviluppo dei semi.
Ecco quindi che le rose, osservate da un punto di vista un pochino meno ‘antropocentrico' non possono essere considerate altro che l'organo sessuale di una pianta che, nell'impossibilità di muoversi per incontrare un partner, affida il complicato processo della fecondazione ad un organismo animale in grado di promuovere l'incontro fra sessi differenti. La rosa, come tanti altri fiori, non è altro che un frutto in potenza, ossia il futuro contenitore della progenie di un organismo afferente ad una determinata specie.
A voler essere precisi, però, in realtà, quello della rosa è definito dai botanici un falso frutto, perché – a differenza di tanti altri frutti - non ha origine dall'ingrossamento dell'ovario, la struttura che contiene gli ovuli, ma deriva invece dall'ingrossamento del ricettacolo, ovvero quell'elemento su cui sono inseriti petali e stami, oltre che l'ovario. E la stessa cosa vale per alcuni parenti della rosa, appartenenti alla medesima famiglia, le rosacee, che noi conosciamo molto bene: mele, pere, albicocche e pesche sono infatti dei falsi frutti.
Questa e mille altre curiosità potrebbero essere svelate sulle rose: si potrebbe, ad esempio, fare riferimento alla lunga storia della loro domesticazione (erano coltivate dai Persiani e dagli Egizi un millennio prima della nascita di Cristo), per capire come siamo arrivati ad avere le migliaia di cultivar che possiamo ammirare oggi. La letteratura in materia non manca, e molti sono gli esperti e gli appassionati che ci raccontano queste ed altre notizie interessanti.
Ma volendo dedicarci alle rose di Villa Carlotta è necessario concentrarci sugli esemplari che oggi vengono allevati a spalliera, sulle balaustre e sui muri di contenimento del giardino all'italiana oltre che sulle scale che portano alle due terrazze ai lati della villa; oppure, ancora, possiamo dare uno sguardo al nuovo allestimento, realizzato nel 2018, vicino alla caffetteria, dove sono state inserite diverse cultivar di rose inglesi. Queste ultime, meritano un posto di riguardo nella storia dell'ibridazione delle rose, perché è grazie ad ibridatori britannici come David Austin che oggi possiamo apprezzare l'eleganza e i caratteri ‘nobili' delle rose antiche e la rifiorenza delle rose moderne. Le rose inglese, infatti, sono state prodotte a partire dalla seconda metà del secolo scorso con l'intento di riunire la bellezza, lo charme, la fragranza e il portamento cespuglioso delle rose antiche (come Rosa gallica, Rosa damascena e Rosa alba) al carattere rifiorente delle rose moderne oltre che alla maggior varietà di tinte cromatiche che esse offrivano.
Tra le rose rampicanti allevate a spalliera sulle scalee che conducono alla Villa ci piace raccontarvi di Rosa x hybrid ‘Rosanna', selezionata dalla nursery del famoso ibridatore tedesco Kordes nel 2002. Ha fiori grandi, a forma di coppa, composti da più di 40 petali color rosa salmone, leggermente profumati. Molto rifiorente e resistente alle malattie, ha foglie larghe, lucenti, molto dense. Questa varietà ha vinto numerosi premi.
Harlekin è un'altra delle rose che incontrerete sulle terrazze del giardino all'italiana. Tipicamente rifiorente, con grandi fiori a coppa che compaiono sui rami singolarmente o in gruppo fino a cinque, petali profondamente venati di un brillante color cremisi su sfondo bianco crema o rosa pallido: questi colori vengono mantenuti finché i petali cadono. Una caratteristica interessante di questa cultivar è che i fiori tendono a reclinare leggermente verso il basso, caratteristica apprezzata nelle rose rampicanti.
Per quanto riguarda le rose inglesi inserite nella nuova aiuola situata nei pressi della caffetteria sicuramente da ricordare è Jertrude Jekyll che, riunisce i caratteri tipici di questo gruppo: il rosa delle rose antiche (che era quasi scomparso quando furono ottenute le prime rose moderne tra gli ibridi di Tea) e il profumo, forte ma ben bilanciato, uno tra i più gradevoli fra le rose inglesi, ereditato dal progenitore da cui si ricavò il polline nel processo di ibridazione, ovvero la rosa Portland Comte de Charmbord, insieme alla rifiorenza, che ci consente di mostrarvi i suoi bellissimi fiori da maggio fino a fine stagione.
Un cenno, infine, merita il cespuglio che quasi nessuno nota – e proprio per questo vogliamo raccontarvene – nei pressi del museo degli attrezzi agricoli: si tratta di una Rosa chinensis Mutabilis, ibrido nata in Italia probabilmente agli inizi del ‘900 (le sue origini sono oscure, pare sia stata introdotta nei giardini Borromeo sull'Isola Bella) e oggi molto popolare nei giardini delle zone a clima temperato. Un piccolo cespuglio sul quale i fiori non mancano mai: i boccioli sono arancioni o gialli, quando si aprono diventano rosa e al termine della loro esistenza acquisiscono tinte di un bellissimo color cremisi pallido; questa caratteristica, unita alla rifiorenza, fa sì che sulla pianta siano presenti fiori e boccioli di colori differenti nello stesso momento, rendendola interessante in ogni momento della bella stagione.

Rose del giardino all'italiana
Sulle balaustre e sui muri di pietra che contengono i terrapieni su cui si trovano le terrazze del giardino all'italiana crescono diverse rose rampicanti allevate a spalliera.
La loro fioritura appariscente attira l'attenzione grazie al contrasto con il grigio della pietra a cui si appoggiano, conferendo a quest'area un tocco di charme.
Non potete perdervi la grandiosa comparsa dei fiori di Rosa ‘Goldener Olymp', una rampicante moderna, dal profumo forte e dolce, rifiorente (anche se solo la prima fioritura è abbondante; le successive sono modeste): essi sono straordinariamente grandi, caratteristica insolita per una pianta che ne sviluppa diversi sia singoli che a mazzi.
Un'altra rampicante moderna che incontrerete passando sotto i tunnel degli agrumi è Rosa ‘Harlekin': anch'essa tipicamente rifiorente, con grandi fiori a coppa che compaiono sui rami singolarmente o in gruppo fino a cinque, petali profondamente venati di un brillante color cremisi su sfondo bianco crema o rosa pallido: questi colori vengono mantenuti finché i petali cadono. Una caratteristica interessante di questa cultivar è che i fiori tendono a reclinare leggermente verso il basso, caratteristica apprezzata nelle rose rampicanti.
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Rose inglesi del parco romantico

Un'aiuola ricca di colori, realizzata nel 2018 e dedicata alle rose inglesi, vi accoglierà sulla sinistra del vialetto che porta alla caffetteria.
Tra queste sicuramente noterete ‘Gertrude Jekyll' che, cresce sul pergolato retrostante l'aiuola e che riunisce i caratteri tipici di questo gruppo: il rosa delle rose antiche (che era quasi scomparso quando furono ottenute le prime rose moderne tra gli ibridi di Tea) e il profumo, forte ma ben bilanciato, uno tra i più gradevoli fra le rose inglesi, ereditato dal progenitore da cui si ricavò il polline nel processo di ibridazione, ovvero la rosa Portland ‘ Comte de Charmbord', insieme alla rifiorenza, che ci consente di mostrarvi i suoi bellissimi fiori da maggio fino a fine stagione.
Vi stupiranno, man mano che vi avvicinate alla caffetteria, anche le forme sinuose di Rosa ‘Port Sunlight' e il tenue color albicocca dei suoi bellissimi fiori, molto pieni, con più di 41 petali; emanano un forte profumo.
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Due rose speciali

Maggio è il mese delle rose e in questo fioritissimo 2020 vogliamo raccontarvi di due cultivar ospitate a Villa Carlotta ed entrambe costituite in omaggio alla bellezza: in un caso, quello della Rosa Lake Como 4ever'nata su iniziativa dei quattro Comuni che compongono il Distretto turistico del Centro Lario per celebrare il fascino del lago di Como, e l'altra dedicata ai Grandi Giardini Italiani, da anni riuniti in un network che promuove iniziative di conoscenza dell'immenso patrimonio botanico custodito.
Entrambe le rose sono state prodotte dai vivai Rose Barni, di Pistoia.
La Rosa Grandi Giardini Italiani® è arrivata nel 2019 e aspettiamo per questa stagione la sua prima fioritura, in modo da potervela raccontare: vi preannunciamo caldi toni del rosso che virano al cremisi dopo l'apertura e un profumo intenso che ricorda quello della Rosa damascena, portamento eretto, fogliamo verde scuro.
Lake Como 4ever, invece, ha già mostrato le sue incredibili potenzialità nella scorsa stagione estiva: pur essendo coltivata in vaso, ha fornito alla terrazza delle Camelie, dove i giardinieri di Villa Carlotta la hanno collocata, un delicato e raffinato tocco di colore per tutta la stagione, dimostrando vigore e rifiorenza.
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Le rose di Villa Carlotta
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