Cenni storici
Immersa nel tranquillo paesaggio della Valcuvia, a breve distanza dal lago Maggiore, l'elegante complesso di Villa Della Porta Bozzolo si è ampliato nei secoli attorno all'originario nucleo cinquecentesco.
La famiglia Della Porta, nella seconda metà del Seicento, trasformò la residenza in una ''villa-fattoria'', aggiungendo un nuovo edificio organizzato intorno a una corte d'onore e affacciato su un giardino. Nella prima metà del Settecento la dimora venne ulteriormente trasformata in raffinata residenza di rappresentanza, arricchita da uno scenografico parco e da preziose decorazioni ad affresco negli interni. Estintosi il casato e dopo alcuni passaggi di proprietà, l'intero patrimonio passò nel 1877 al senatore Camillo Bozzolo che realizzò lavori e migliorie per la buona conservazione della Villa.
Lo splendido parco venne progettato nei primi anni del XVIII secolo, prendendo ispirazione dai molti modelli di architettura paesaggistica barocca. La progettazione fu affidata probabilmente al ''pittore et ingegnere'' Antonio Maria Porani, già attivo in Villa con altri incarichi. Porani, a causa dello scarso spazio antistante l'edificio, sviluppò il parco in lunghezza dal basso verso l'alto, parallelamente alla facciata della dimora, contravvenendo così alle consuete norme di progettazione, secondo cui il giardino doveva risultare in asse con i saloni principali.
Vennero quindi realizzate, su diversi livelli, quattro grandi terrazze collegate da una maestosa scalinata con balaustre, statue e fontane in pietra di Viggiù. Successivamente venne realizzato il ''teatro'', l'elemento forse più innovativo: un ampio prato in leggera pendenza chiuso da una grande peschiera e un ripido sentiero (un tempo forse affiancato da cipressi) immerso nel bosco e allungato sulla collina, detta del Belvedere, fino ai confini della proprietà.