Cenni storici
Immersa in un parco di 33.000 metri quadrati, Villa Menafoglio Litta Panza si affaccia su Varese dal colle di Biumo Superiore. La dimora venne edificata intorno alla metà del XVIII secolo per volere del marchese Paolo Antonio Menafoglio.
Dopo diversi passaggi di proprietà, nel 1935 il complesso fu acquistato da Ernesto Panza di Biumo, che diede inizio a un'importante opera di ristrutturazione, affidandone il progetto all'architetto Piero Portaluppi. Alla sua morte, la Villa passò ai quattro figli e tra questi fu Giuseppe ad abitarla e ad amarla più degli altri, legandola alla propria celeberrima collezione di arte contemporanea.
Il giardino risponde alla sontuosità della dimora, con la quale costituisce uno dei maggiori complessi architettonico-paesistici della zona. Si presenta oggi con una ben definita unità sostanziale, anche se appare suddiviso in diversi scomparti: il trascorrere del tempo ha dato al giardino una coesa armonia pur nella consequenzialità degli interventi, dove la varietà e la monumentalità di alcuni esemplari arborei, come la quercia e gli enormi tigli, contribuiscono al raggiungimento di un risultato degno di ammirazione.
Da un asse compositivo principale incentrato sulla corte d'onore del fabbricato, organizzata con i corpi edilizi disposti a U verso il giardino - cioè verso il parterre alla francese -, si sviluppano aree di particolare caratterizzazione come ad esempio un altro grande parterre situato a sud del precedente e da esso diviso dalla straordinaria carpinata monumentale e la zona caratterizzata da alberi ad alto fusto e dal decorativo laghetto ornamentale. Nei primi decenni del XIX secolo una parte dell'area adibita a funzioni equestri fu infatti sostituita da un moderno giardino formale, in cui Portaluppi disegnò due nuovi parterre, uno con statue e fontane, l'altro con aiuole da destinare alle fioriture stagionali, terminato da una grande esedra di lecci.