Cenni storici
Il Castello di Masino, affacciato sull'ampia pianura del Canavese, sorge su una collina antistante la lunga barriera morenica della Serra di Ivrea. L'edificio venne innalzato nell'XI secolo per volere della famiglia Valperga.
I suoi sontuosi interni, impreziositi da affreschi e ricchi arredi, e le numerose stanze monumentali sono testimonianza del colto e raffinato stile di vita dei proprietari. Dalla seconda metà del XVI secolo il Castello venne ricostruito nelle forme attuali sulle rovine dell'antico fortilizio, assumendo così le sembianze di una vera residenza di rappresentanza immersa in un vasto e splendido parco, che rivela ancora oggi le trasformazioni operate nel Settecento e Ottocento.
L'intera area verde è organizzata in due settori distinti orientati in direzione levante-ponente secondo la morfologia del terreno; dalla spianata si sviluppa verso ovest un maestoso viale, fiancheggiato da tigli, che termina nella distesa erbosa, dove è possibile visitare il Labirinto, tipico elemento vegetale che richiama i giardini ''all'italiana'' della seconda metà del 1700. Al confine della radura si diparte la particolare Strada dei ventidue giri, realizzata tra il 1840 e il 1847 per collegare Strambino al Castello, con tornanti caratterizzati da una pendenza per agevolare la salita delle carrozze.
Nel settore di Levante, ''all'inglese'', si aprono ampie distese erbose, livellate a piani diversi. Nella prima metà del XIX secolo venne costruito un tempietto neogotico attorno al quale in primavera fioriscono le 7.000 spiree che impreziosiscono il giardino come da progetto dell'architetto Paolo Pejrone. Sul terrazzamento orientale si trova il giardino dei cipressi che conserva i segni dell'impostazione geometrica e architettonica propria del giardino “all' italiana''.