Storia
Villa Rezzola è una antica dimora signorile immersa in un ampio e rigoglioso giardino terrazzato. Documentata già nel Settecento, essa sorge su resti medievali di origine militare e fu progressivamente ampliata e rimodernata nei due secoli successivi. Nel 1900 venne acquistata da Helen Lavinia e William Percy Cochrane, autori di buona parte delle trasformazioni. La proprietà passò nel 1935 alla contessa Mara Braida Carnevale e quindi a sua figlia Maria Adele detta Pupa, che qui visse con il marito Piero Gualberto Miniati e che con lui decise di lasciare Villa Rezzola in eredità al FAI ''perché fosse tutelata, valorizzata e resa accessibile a molti frequentatori”.
Dalle terrazze della casa si gode una vista eccezionale sul Golfo dei Poeti, che spazia da Lerici a Portovenere e che sin dall'Ottocento conquistò il cuore di una folta schiera di letterati e artisti, da Shelley e Byron a Lawrence. Altrettanto eccezionale è il giardino all'inglese: un lungo pergolato di glicine lo attraversa, separando boschetti e zone coltivate - un roseto, un orto e un frutteto -, da un monumentale prato, solcato da un viale per il passeggio, bordato da siepi con vasi fioriti e corredato di vasche e fontane. Grazie a una solida organizzazione del lavoro botanico, al complesso sistema idrico e alla presenza di edifici specifici, vengono create e cresciute direttamente in loco le piante destinate al giardino e i fiori da taglio. Molte e varie essenze ombreggiano il parco, rare e preziose come gli alberi di canfora e magnolia, ma anche cipressi, ulivi e un bosco di lecci che si estende su terrazzamenti che scendono fin quasi al mare.
Gli interni, perfettamente conservati negli arredi, nelle decorazioni e negli oggetti di famiglia, raccontano la storia inedita e affascinante di chi ha abitato la villa: dai nobili liguri Orazio ed Elisa Botti, ai facoltosi coniugi inglesi Cochrane, al capitano tedesco Rudolf Jacobs durante la Seconda Guerra mondiale, fino a Pupa Carnevale Miniati, che l'ha conservata con amore fino alla sua morte nell'inverno del 2020.