Cenni storici
Villa Cicogna Mozzoni è un complesso architettonico progettato ed edificato durante il Rinascimento. Il primo corpo di fabbrica, che aveva funzione di Casino di caccia, fu edificato prima del 1440.
Nel Casino di caccia della Famiglia Mozzoni si svolgevano appassionanti battute di caccia all'orso bruno che allora era presente nei monti circostanti. Una di queste battute rimase memorabile: nel 1476, Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano, ospite della famiglia, fu salvato da Agostino Mozzoni e dal suo cane dalle fauci di un orso. Questo atto coraggioso guadagnò favori e fortune alla famiglia. Circa un secolo più tardi, intorno al 1540, Ascanio Mozzoni decide di ingrandire ed abbellire il Casino di caccia per trasformarlo in una Villa di delizie. Gli affreschi (1550-1560 sono attribuiti alla scuola dei F.lli Campi di Cremona.
I giardini, la cui sistemazione è rimasta invariata nella parte centrale, furono impiantati verso il 1560 da Ascanio Mozzoni, uomo di cultura che nei suoi viaggi a Firenze e a Roma fu attento a quanto si andava costruendo nelle ville medicee e pontificie e riportò anche spunti per la sistemazione del giardino a sette livelli.
Nel 1581, la figlia di Ascanio andò sposa a Gian Pietro Cicogna dalla cui discendenza si arriva agli attuali proprietari.
La caratteristica più gradevole della villa è la sua simbiosi con il giardino, quasi che la natura invadesse con i tralci di vigna e le ghirlande di fiori il soffitto affrescato dei loggiati. Si può ammirare una delle più celebri scalinate d'acqua del Cinquecento, con un ruscello in mezzo che scende verso i saloni della Villa. Nel giardino formale si trovano siepi di bosso, vasche, fontane e una grotta con singolari giochi d'acqua. Il giardino formale sfuma poi in un parco romantico man mano che si sale al belvedere. Una guida conduce agli appartamenti affrescati del piano nobile, arredati con mobili, suppellettili e quadri di varie epoche.