
29 Novembre 2024
Villa La Rotonda: il boschetto romantico
Quante storie ci saranno da raccontare a proposito del bando dell'Unione Europea che per la prima volta ha erogato somme importanti per il restauro, e non solo, di giardini storici. Un atto che di fatto ufficializza ciò che la Carta di Firenze stabilì nel 1981, ovvero l'equiparazione dei giardini, in termini di rilevanza storica ed artistica, ad altre forme di beni culturali quali Ville, Palazzi, Castelli e Collezioni d'Arte, e di conseguenza meritevoli della stessa attenzione a livello di finanziamenti nazionali ed europei.
Il bando PNRR è nella sostanza anche molto innovativo in quanto prevede non solo il restauro ma incentiva anche l'apertura a pubblico di giardini, agevolando la diffusione dell'horticultural tourism.
Vorrei quindi segnalare uno di questi progetti finanziati dal PNRR che secondo me è particolarmente interessante.
VILLA LA ROTONDA, UN PERIPLO PERFETTO
Ho conosciuto Nicolò Valmarana, 25 anni fa a Saonora, un'altra proprietà della sua famiglia vicino a Padova. A lui si deve la creazione di Valmaverde, una florida azienda specializzata nella cura e manutenzione dei giardini, facendosi le ossa sul campo per clienti esigenti.
Nicolò Valmarana partecipò ad una felice edizione del Premio Martini per gli architetti del paesaggio, ideato e organizzato a Villa Arconati da Grandi Giardini Italiani, valorizzando la collezione di stupende conce antiche presenti nel parterre.
Potete dunque immaginare con quale gioia ho rivisto Nicolò nella sua nuova veste di CEO della Fondazione La Rotonda Srl in occasione del convegno dello scorso 25 ottobre dal titolo “ Ri-Partire dal giardino: Tra storia, sostenibilità e innovazione”. Sembra chiudersi per me un circolo virtuoso: una specie di periplo che parte dal nostro primo incontro ad oggi.
Il convegno è stato un momento di riflessione sull'importanza del giardino di una delle più importanti Ville disegnate da Andrea Palladio (1508-1580) e per presentare il Boschetto romantico voluto da Nicolò.
Avere la responsabilità di un bene culturale, tra i più noti ed imitati al mondo - il relatore Guido Beltrami, direttore del CISA ha ricordato il caso del Campidoglio a Washington voluto da Thomas Jefferson - credo sia molto impegnativo. Molti proprietari non osano aggiungere ai beni culturali alcuna modifica, come impietriti dalla paura di sbagliare. Invece sono d'accordo con l'architetto Erika Skabar, che ha parlato proprio dei cambiamenti dei giardini legati indissolubilmente alla transizione ecologica che porta a farci delle domande e ad affrontare scelte nuove. Il giardino è per definizione un'opera d'arte vivente e quindi cambia a seconda delle stagioni e si adatta alle nuove condizioni climatiche, qualche volta stravolgendo il paesaggio fin qui conosciuto. Mi ha particolarmente impressionato il fatto che Nicolò si dedichi alla manutenzione di alcuni terreni accanto a Villa La Rotonda che, pur non essendo di sua proprietà, li ritiene una parte integrante del paesaggio, della quale la Villa e il suo giardino sono parte integrale.
IL CONVEGNO
Non posso nascondere che mi incuteva una certa soggezione essere al cospetto degli affreschi di Louis Dorigny (1654 -1742) nella sala centrale di Villa La Rotonda dove si è tenuto il convegno alla presenza di studiosi ed amanti di giardini! Tra i relatori, oltre a due esperti di giardini, Guido Beltrami e Erika Skabar, i proprietari di due straordinari giardini visitabili in Italia: Giuseppe Sigurtà, proprietario del Parco Sigurtà (Valeggio sul Mincio, VR), e Armando Pizzoni Ardemani, proprietario del Giardino Monumentale di Valsanzibio (Valsanzibio di Galzignano Terme, PD). Dalle loro relazioni è emerso l'importante ruolo dei privati nello sviluppo dei beni culturali in Italia. Il loro è un modello di gestione valido dove la conoscenza storica si intreccia con competenze nel settore della comunicazione e nel marketing. Che sia chiaro non esiste un solo modello di gestione, infatti Giuseppe e Armando hanno due approcci diversi, ambedue efficaci, come del resto quello di altri partecipanti al convegno con i quali è nata una feconda conversazione.
Nel 2024 i fondi del PNRR hanno finanziato molti convegni, momenti preziosi di studio e di riflessione sul mondo dei giardini e mi auguro che si prosegua su questa strada anche nel futuro in quanto credo fermamente nella divulgazione senza la quale la conoscenza del mondo dei Grandi Giardini Italiani sarebbe solo per pochi.
Judith Wade
CEO Grandi Giardini Italiani
Il bando PNRR è nella sostanza anche molto innovativo in quanto prevede non solo il restauro ma incentiva anche l'apertura a pubblico di giardini, agevolando la diffusione dell'horticultural tourism.
Vorrei quindi segnalare uno di questi progetti finanziati dal PNRR che secondo me è particolarmente interessante.
VILLA LA ROTONDA, UN PERIPLO PERFETTO
Ho conosciuto Nicolò Valmarana, 25 anni fa a Saonora, un'altra proprietà della sua famiglia vicino a Padova. A lui si deve la creazione di Valmaverde, una florida azienda specializzata nella cura e manutenzione dei giardini, facendosi le ossa sul campo per clienti esigenti.
Nicolò Valmarana partecipò ad una felice edizione del Premio Martini per gli architetti del paesaggio, ideato e organizzato a Villa Arconati da Grandi Giardini Italiani, valorizzando la collezione di stupende conce antiche presenti nel parterre.
Potete dunque immaginare con quale gioia ho rivisto Nicolò nella sua nuova veste di CEO della Fondazione La Rotonda Srl in occasione del convegno dello scorso 25 ottobre dal titolo “ Ri-Partire dal giardino: Tra storia, sostenibilità e innovazione”. Sembra chiudersi per me un circolo virtuoso: una specie di periplo che parte dal nostro primo incontro ad oggi.
Il convegno è stato un momento di riflessione sull'importanza del giardino di una delle più importanti Ville disegnate da Andrea Palladio (1508-1580) e per presentare il Boschetto romantico voluto da Nicolò.
Avere la responsabilità di un bene culturale, tra i più noti ed imitati al mondo - il relatore Guido Beltrami, direttore del CISA ha ricordato il caso del Campidoglio a Washington voluto da Thomas Jefferson - credo sia molto impegnativo. Molti proprietari non osano aggiungere ai beni culturali alcuna modifica, come impietriti dalla paura di sbagliare. Invece sono d'accordo con l'architetto Erika Skabar, che ha parlato proprio dei cambiamenti dei giardini legati indissolubilmente alla transizione ecologica che porta a farci delle domande e ad affrontare scelte nuove. Il giardino è per definizione un'opera d'arte vivente e quindi cambia a seconda delle stagioni e si adatta alle nuove condizioni climatiche, qualche volta stravolgendo il paesaggio fin qui conosciuto. Mi ha particolarmente impressionato il fatto che Nicolò si dedichi alla manutenzione di alcuni terreni accanto a Villa La Rotonda che, pur non essendo di sua proprietà, li ritiene una parte integrante del paesaggio, della quale la Villa e il suo giardino sono parte integrale.
IL CONVEGNO
Non posso nascondere che mi incuteva una certa soggezione essere al cospetto degli affreschi di Louis Dorigny (1654 -1742) nella sala centrale di Villa La Rotonda dove si è tenuto il convegno alla presenza di studiosi ed amanti di giardini! Tra i relatori, oltre a due esperti di giardini, Guido Beltrami e Erika Skabar, i proprietari di due straordinari giardini visitabili in Italia: Giuseppe Sigurtà, proprietario del Parco Sigurtà (Valeggio sul Mincio, VR), e Armando Pizzoni Ardemani, proprietario del Giardino Monumentale di Valsanzibio (Valsanzibio di Galzignano Terme, PD). Dalle loro relazioni è emerso l'importante ruolo dei privati nello sviluppo dei beni culturali in Italia. Il loro è un modello di gestione valido dove la conoscenza storica si intreccia con competenze nel settore della comunicazione e nel marketing. Che sia chiaro non esiste un solo modello di gestione, infatti Giuseppe e Armando hanno due approcci diversi, ambedue efficaci, come del resto quello di altri partecipanti al convegno con i quali è nata una feconda conversazione.
Nel 2024 i fondi del PNRR hanno finanziato molti convegni, momenti preziosi di studio e di riflessione sul mondo dei giardini e mi auguro che si prosegua su questa strada anche nel futuro in quanto credo fermamente nella divulgazione senza la quale la conoscenza del mondo dei Grandi Giardini Italiani sarebbe solo per pochi.
Judith Wade
CEO Grandi Giardini Italiani
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Forse mai l'arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza.- J. W. Goethe - |
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