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13 Febbraio 2025

Cinzia ed Adelmo: un giardino come un regalo d’amore.

di Judith Wade

Cinzia ed Adelmo si sono conosciuti all'Isola del Giglio nel 1968: lei aveva appena 16 anni, lui 18. Cinzia viveva a Brescia, Adelmo a Roma. Per anni si sono scritti delle bellissime lettere d'amore che Adelmo conserva ancora gelosamente.
Giovanissimo, Adelmo, si iscrive ad una scuola sperimentale di architettura dove alterna studio e lavoro. Così conosce e lavora per grandi architetti del calibro di Mario Ridolfi, e comincia a disegnare palazzi, piazze ed interni. La sua creatività lo porta a fare il progettista, l'architetto, l'interior designer e soprattutto il designer di oggetti. È suo il progetto della lampada Arcobà, tanto per citare una sua famosa creazione. Il suo estro creativo lo porta a rivestire incarichi importanti come designer per diverse aziende da Pierre Cardin ad Alfa Romeo, disegnando perfino le scatole dei cioccolatini Godiva.
Eclettico Adelmo passa dal disegno alla progettazione prendendo l'impegno del restauro di Palazzo Grimani a Venezia e del Castello di Montegalda a Vicenza.
Adelmo convince Cinzia a iscriversi alla facoltà di Storia dell'Arte, dell'Università Cà Foscari di Venezia, diventando la prima della sua famiglia a conseguire una laurea. In seguito Cinzia assumerà, per diversi anni, la presidenza della Fondazione MarteS - Museo D'Arte Sorlini che custodisce l'importante collezione di pittura veneziana del settecento di suo padre Luciano, noto industriale bresciano.

La vita di Adelmo e Cinzia è come un cantiere sempre aperto, si creano una vita assieme ricca di creatività, di condivisione del bello.
Nel 2015 Adelmo chiude il suo studio e assieme decidono di investire in una nuova avventura a Montepulciano tra la Val d'Orcia e la Val di Chiana. Acquistano un'azienda vinicola, e poi man mano acquistano due alberghi, tre ristoranti, due pasticcerie; creando oltre 60 posti di lavoro.
Decidono di adottare come figlio Andrea in modo che lui possa dare un futuro a tutto quello che avevano creato assieme.

Nel 2000 Cinzia si ammala e Adelmo decide di progettare un giardino per lei: come dirà lui stesso “ho progettato per mezzo mondo adesso voglio disegnare e progettare un giardino per te”. Nasce così il Parco Villa Trecci, un giardino di tre ettari alle porte di Montepulciano.
Cinzia ha già una buona conoscenza delle piante e sceglie circa 400 specie diverse tra quelle che necessitano di poca acqua. Tutto il progetto del giardino è teso a cogliere ogni goccia preziosa di acqua piovana e si basa su un sistema innovativo, costituito da tre cisterne in grado di raccogliere 1200 metri cubi di acqua e un bio lago, che diventerà il punto più romantico del parco. Qui Adelmo crea il suo studio e la biblioteca verde di famiglia che include volumi sia di giardinaggio sia di architettura.
Il lago attira una diversità di uccelli, farfalle e rane creando un allegro convivio tra piante acquatiche e fauna. Tutto il giardino converge verso il lago: la pendenza dei prati porta l'acqua a scendere di livello in modo naturale. Parco Villa Trecci è un esempio virtuoso di giardino ecologico.
Vengono privilegiati i fiori profumati e Cinzia, anche dopo qualche esperimento, insiste per avere un suo roseto, che puntualmente Adelmo disegna in uno spazio chiuso da mattoni antichi di terracotta, un luogo raccolto come nei roseti delle antiche dimore inglesi. Qua e là nel parco spuntano altre rose, rose più resilienti al caldo estivo come le mutabilis. Tra gli ulivi spiccano diverse piante dalle foglie grigie che si inseriscono perfettamente nel paesaggio iconico toscano quasi fossero sempre state lì. Ama le graminacee e tollera le così dette erbacce. Il giardino secondo Lei non può essere mai perfetto. Citando Cinzia: ”Dio affida all'uomo il giardino perché lo curi, lo lavori e lo custodisca e per questo l'uomo torna al giardino, in una ricerca inconscia del Paradiso promesso e perduto con il peccato originale''.

Cinzia ama anche stare ai fornelli, circondarsi di cani (il loro fido Pepe è sepolto nel parco) e trova il tempo di scrivere un libro dal titolo Parco Villa Trecci. Un libro di cui consiglio la lettura per chi desidera conoscere, dalle parole di Cinzia ed Adelmo, la genesi della loro creazione. In esso vengono spiegate minuziosamente, passo dopo passo, la nascita del giardino, le scoperte e la loro gioia nel momento in cui compresero che era giunta l'ora di aprire il parco ai visitatori. Il libro è tra gli ultimi atti di amore di Cinzia per quel lembo di terra alle porte di Montepulciano, ma è soprattutto uno dei suoi ultimi gesti di amore per suo marito Adelmo.

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Dio affida all’uomo il giardino perché lo curi, lo lavori e lo custodisca e per questo l’uomo torna al giardino, in una ricerca inconscia del Paradiso promesso e perduto con il peccato originale.

- Cinzia Sorlini -

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