Dal 5 aprile al 28 ottobre Isola del Garda (S. Felice del Benaco, BS) ospita la mostra ''Terra Acqua Aria'' di Felice Nittolo a cura di Paolo Sacchini.
La mostra diffusa che l'artista Felice Nittolo ha pensato per l'Isola del Garda scaturisce da sensazioni e suggestioni che lo stesso artista ha ricevuto quando visitò per la prima volta questo luogo incantevole, silenzioso, appartato, dove si respira pace e serenità.
L'odierna Isola del Garda, territorio abitato già all'epoca dei romani, è depositaria delle tracce e memorie di illustri personaggi come San Francesco d'Assisi che nel 1221 vi costruì un piccolo romitorio il quale ospitò anche Sant'Antonio da Padova.
Dante Alighieri nella sua Divina Commedia ne parla nel Canto XX dell'inferno.
Felice Nittolo crea un percorso affascinante e suggestivo facendo dialogare le sue opere (mosaici, sculture, dipinti, fotografie) con gli ambienti del palazzo neogotico-veneziano creando installazioni site specific in diversi luoghi come all'interno della casa delle fate, nelle stanze della pelagra (ex osteria), nel palazzo veneziano e lungo tutto il percorso di visita.
L'artista impreziosisce con le sue tessere d'oro questi luoghi del silenzio. Egli presenta anche una decina di scatti fotografici che rendono omaggio ai luoghi di memoria di San Felice del Benaco.
La sua poliedricità materica ricca di suggestioni interiori, genera uno spiccato senso percettivo della realtà proiettando l'osservatore in una dimensione in cui spazio e tempo si fondono.
La mostra diffusa che l'artista Felice Nittolo ha pensato per l'Isola del Garda scaturisce da sensazioni e suggestioni che lo stesso artista ha ricevuto quando visitò per la prima volta questo luogo incantevole, silenzioso, appartato, dove si respira pace e serenità.
L'odierna Isola del Garda, territorio abitato già all'epoca dei romani, è depositaria delle tracce e memorie di illustri personaggi come San Francesco d'Assisi che nel 1221 vi costruì un piccolo romitorio il quale ospitò anche Sant'Antonio da Padova.
Dante Alighieri nella sua Divina Commedia ne parla nel Canto XX dell'inferno.
Felice Nittolo crea un percorso affascinante e suggestivo facendo dialogare le sue opere (mosaici, sculture, dipinti, fotografie) con gli ambienti del palazzo neogotico-veneziano creando installazioni site specific in diversi luoghi come all'interno della casa delle fate, nelle stanze della pelagra (ex osteria), nel palazzo veneziano e lungo tutto il percorso di visita.
L'artista impreziosisce con le sue tessere d'oro questi luoghi del silenzio. Egli presenta anche una decina di scatti fotografici che rendono omaggio ai luoghi di memoria di San Felice del Benaco.
La sua poliedricità materica ricca di suggestioni interiori, genera uno spiccato senso percettivo della realtà proiettando l'osservatore in una dimensione in cui spazio e tempo si fondono.