Con l'estate torna la possibilità di visite guidate in italiano al Giardino dei Ciucioi a Lavis (TN).
Il Giardino Bortolotti, detto anche dei Ciucioi (dal tedesco Zum Zoll, ovvero ''alla dogana''), è un'opera unica e visionaria situata a Lavis (TN), sulle pendici rocciose del Doss Paion. Si tratta di un esempio emblematico di architettura del verde in ambiente alpino, che unisce natura e costruzioni in un suggestivo paesaggio verticale.
Realizzato nel XIX secolo da Tommaso Bortolotti (1796-1872), il giardino è frutto di un progetto personale e ambizioso: una sorta di ''città ideale'' scolpita nella roccia, composta da terrazze, edifici simbolici come il “palazzo”, la “chiesa”, il “castello” e percorsi articolati, con scale, ponti e serre.
La costruzione iniziò negli anni Trenta dell'Ottocento e proseguì fino agli anni '70 del secolo, con successive espansioni. Dopo la morte del fondatore, il giardino perse gradualmente la sua integrità a causa di abbandono e degrado. Solo dopo lunghi restauri, nel 2019 il Comune di Lavis lo ha riaperto al pubblico, restituendo valore a questo raro esempio di paesaggio romantico e immaginifico, dove artificio e natura si fondono in modo spettacolare.
Oggi la parte bassa del giardino è visitabile in autonomia, mentre la visita completa che include anche la parte alta del giardino è visitabile grazie alle visite guidate curate dall'Associazione Ecoargentario.
Il Giardino Bortolotti, detto anche dei Ciucioi (dal tedesco Zum Zoll, ovvero ''alla dogana''), è un'opera unica e visionaria situata a Lavis (TN), sulle pendici rocciose del Doss Paion. Si tratta di un esempio emblematico di architettura del verde in ambiente alpino, che unisce natura e costruzioni in un suggestivo paesaggio verticale.
Realizzato nel XIX secolo da Tommaso Bortolotti (1796-1872), il giardino è frutto di un progetto personale e ambizioso: una sorta di ''città ideale'' scolpita nella roccia, composta da terrazze, edifici simbolici come il “palazzo”, la “chiesa”, il “castello” e percorsi articolati, con scale, ponti e serre.
La costruzione iniziò negli anni Trenta dell'Ottocento e proseguì fino agli anni '70 del secolo, con successive espansioni. Dopo la morte del fondatore, il giardino perse gradualmente la sua integrità a causa di abbandono e degrado. Solo dopo lunghi restauri, nel 2019 il Comune di Lavis lo ha riaperto al pubblico, restituendo valore a questo raro esempio di paesaggio romantico e immaginifico, dove artificio e natura si fondono in modo spettacolare.
Oggi la parte bassa del giardino è visitabile in autonomia, mentre la visita completa che include anche la parte alta del giardino è visitabile grazie alle visite guidate curate dall'Associazione Ecoargentario.