
10 Febbraio 2017
Giardino Barbarigo PIzzoni Ardemani
Dal blog di Simonetta Chiarugi in anteprima per gli Amici di Grandi Giardini Italiani
''Il giardino mistico di Valsanzibio''
Se vi professate appassionati di giardinaggio e amate visitare giardini, la vostra cultura deve comprendere anche la storia del giardino e non c'è migliore dottrina che apprendere dal vivo. Fortunatamente viviamo in un Paese nel quale storia e cultura non sono deficitarie e per chi vuol approfondire la conoscenza in materia, sono offerti esempi di grade pregio.
Se volete ammirare uno dei più importanti e meglio conservati giardini secenteschi il Giardino Barbarigo-Pizzoni Ardemani a Valsanzibio, rappresenta un raffinato esempio di Giardino all'Italiana ed è uno dei gioielli del circuito Grandi Giardini Italiani.
La proprietà sorge nella valle da pesca di una zona paludosa della campagna padovana, nel '500 viene acquistata dai Barbarigo e nel 1631 il nobile veneziano Francesco Zuane Barbarigo fa il voto solenne a Dio di creare un giardino monumentale.
In visita al Giardino Barbarigo, come testimone di Grandi Giardini Italiani, ho scattato fotografie e preso appunti per invitarvi a fare con me un percorso virtuale in un luogo non solo di divertimento ma dove è presente un forte messaggio cristiano, un tragitto che conduce dalla vita terrena a quella eterna attraverso metafore e differenti passaggi di purificazione.
I lavori del giardino sono iniziati nel 1665 su progetto di Luigi Bernini, fratello minore di Gialorenzo, il disegno prevede un impianto che suddivide lo spazio in sezioni regolari separate da viali ortogonali con giochi prospettici di prati erbosi e pareti di bosso secondo uno schema a pianta romana, il centro della composizione è costituito dalla Fontana della Pila, il termine, prima di essere attribuito alla pila elettrica, indicava il caricamento, nel giardino di Valsanzibio era il luogo dove confluivano le acque. Il progetto del giardino è stato realizzato con attenta pianificazione di ingegneria idraulica in grado di regimentare la caduta delle acque.
L'eccezionale giardino monumentale in stile barocco è stato creato come emblema della via di perfezione che porta l'uomo dall'Errore alla Verità. Il viaggio comincia dal portale di Diana, dea della caccia e delle mutazioni, l'ospite attraversa un percorso di salvificazione e passa dall'acqua stagnante della palude a quella cristallina purificata dal passaggio nelle due peschiere dei fiumi e dei venti.
Giunti alla pila, il percorso suggerisce un atto di umiltà e invita ad attraversare il labirinto che aiuta a diventare più forti di fronte alla difficoltà della vita. Il labirinto merita un post specifico ed ho deciso di parlarvene in seguito!
Seguitemi ancora un po', attraverseremo la zona paesaggistica che ospita esemplari arborei di grandi dimensione e come la maggior parte delle specie vegetali presenti all'interno del giardino, risalgono al periodo della sua creazione. I ricchi veneziani per sottolinerare la potenza delle loro famiglie importavano piante di grande valore, il cedro della California di Valsanzibio, Calocedrus decurrens, è uno degli esemplari più antichi in Europa. Degna di nota è anche la vetusta magnolia che pare sia stata una delle prime importate.
Ho molto apprezzato la cartellinatura delle piante realizzata con etichette in legno create appositamente in sintonia con la natura circostante per volere dell'attuale proprietario grande appassionato di botanica.
La visita prosegue verso la terza peschiera e di seguito si incontra l'isola dei conigli circondata da un canale e rappresenta l'allegoria della vita terrena. Di fronte si accede alla porzione di giardino che ospita la statua di Cronos, Dio del tempo sulla cui base è scritto Volan col Tempo l'hore e fuggon gli anni e invita a godere la vita in ogni singolo momento, le difficoltà possono essere superate e non finirà tutto sulla terra, la parte spirituale si eleverà verso il cielo e la vita eterna.
Infine, prima di arrivare alla villa uno sguardo alla fontana degli scherzi d'acqua che precede il terrazzamento al quale si sale attraverso sette gradini, allegoria dei pianeti, su cui sono incisi dei versi che illustrano la realizzazione del giardino.
Purificata dopo la visita al giardino porto con me una grande lezione di storia e di vita con la consapevolezza che anche se il tempo fugge, i capolavori rimangono ed è nostro dovere proteggerli e farli conoscere.
PS:
Gennaio e febbraio sono i mesi chiusi al pubblico in cui si effettuano i lavori di manutenzione che soprattutto sono rivolti alla potatura delle pareti di bosso alte anche circa 5 metri ed uniche al mondo per la dimensione. L'operazione viene effettuata in modo arcaico con scale di legno e dime e in particolari periodi è possibile assistere all'evento.
''Il giardino mistico di Valsanzibio''
Se vi professate appassionati di giardinaggio e amate visitare giardini, la vostra cultura deve comprendere anche la storia del giardino e non c'è migliore dottrina che apprendere dal vivo. Fortunatamente viviamo in un Paese nel quale storia e cultura non sono deficitarie e per chi vuol approfondire la conoscenza in materia, sono offerti esempi di grade pregio.
Se volete ammirare uno dei più importanti e meglio conservati giardini secenteschi il Giardino Barbarigo-Pizzoni Ardemani a Valsanzibio, rappresenta un raffinato esempio di Giardino all'Italiana ed è uno dei gioielli del circuito Grandi Giardini Italiani.
La proprietà sorge nella valle da pesca di una zona paludosa della campagna padovana, nel '500 viene acquistata dai Barbarigo e nel 1631 il nobile veneziano Francesco Zuane Barbarigo fa il voto solenne a Dio di creare un giardino monumentale.
In visita al Giardino Barbarigo, come testimone di Grandi Giardini Italiani, ho scattato fotografie e preso appunti per invitarvi a fare con me un percorso virtuale in un luogo non solo di divertimento ma dove è presente un forte messaggio cristiano, un tragitto che conduce dalla vita terrena a quella eterna attraverso metafore e differenti passaggi di purificazione.
I lavori del giardino sono iniziati nel 1665 su progetto di Luigi Bernini, fratello minore di Gialorenzo, il disegno prevede un impianto che suddivide lo spazio in sezioni regolari separate da viali ortogonali con giochi prospettici di prati erbosi e pareti di bosso secondo uno schema a pianta romana, il centro della composizione è costituito dalla Fontana della Pila, il termine, prima di essere attribuito alla pila elettrica, indicava il caricamento, nel giardino di Valsanzibio era il luogo dove confluivano le acque. Il progetto del giardino è stato realizzato con attenta pianificazione di ingegneria idraulica in grado di regimentare la caduta delle acque.
L'eccezionale giardino monumentale in stile barocco è stato creato come emblema della via di perfezione che porta l'uomo dall'Errore alla Verità. Il viaggio comincia dal portale di Diana, dea della caccia e delle mutazioni, l'ospite attraversa un percorso di salvificazione e passa dall'acqua stagnante della palude a quella cristallina purificata dal passaggio nelle due peschiere dei fiumi e dei venti.
Giunti alla pila, il percorso suggerisce un atto di umiltà e invita ad attraversare il labirinto che aiuta a diventare più forti di fronte alla difficoltà della vita. Il labirinto merita un post specifico ed ho deciso di parlarvene in seguito!
Seguitemi ancora un po', attraverseremo la zona paesaggistica che ospita esemplari arborei di grandi dimensione e come la maggior parte delle specie vegetali presenti all'interno del giardino, risalgono al periodo della sua creazione. I ricchi veneziani per sottolinerare la potenza delle loro famiglie importavano piante di grande valore, il cedro della California di Valsanzibio, Calocedrus decurrens, è uno degli esemplari più antichi in Europa. Degna di nota è anche la vetusta magnolia che pare sia stata una delle prime importate.
Ho molto apprezzato la cartellinatura delle piante realizzata con etichette in legno create appositamente in sintonia con la natura circostante per volere dell'attuale proprietario grande appassionato di botanica.
La visita prosegue verso la terza peschiera e di seguito si incontra l'isola dei conigli circondata da un canale e rappresenta l'allegoria della vita terrena. Di fronte si accede alla porzione di giardino che ospita la statua di Cronos, Dio del tempo sulla cui base è scritto Volan col Tempo l'hore e fuggon gli anni e invita a godere la vita in ogni singolo momento, le difficoltà possono essere superate e non finirà tutto sulla terra, la parte spirituale si eleverà verso il cielo e la vita eterna.
Infine, prima di arrivare alla villa uno sguardo alla fontana degli scherzi d'acqua che precede il terrazzamento al quale si sale attraverso sette gradini, allegoria dei pianeti, su cui sono incisi dei versi che illustrano la realizzazione del giardino.
Purificata dopo la visita al giardino porto con me una grande lezione di storia e di vita con la consapevolezza che anche se il tempo fugge, i capolavori rimangono ed è nostro dovere proteggerli e farli conoscere.
PS:
Gennaio e febbraio sono i mesi chiusi al pubblico in cui si effettuano i lavori di manutenzione che soprattutto sono rivolti alla potatura delle pareti di bosso alte anche circa 5 metri ed uniche al mondo per la dimensione. L'operazione viene effettuata in modo arcaico con scale di legno e dime e in particolari periodi è possibile assistere all'evento.
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Gli alberi che sono lenti a crescere portano la frutta migliore- Molière - |
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