I Giardini della Landriana, in occasione del centenario della nascita della Marchesa Lavinia Taverna, lanciano il Concorso “Aggiungi una stanza”, come invito a presentare proposte per selezionare il progetto che verrà utilizzato per la realizzazione del primo dei giardini permanenti della nuova collezione.
In occasione della giornata di apertura della mostra Primavera alla Landriana, il 25 aprile 2024, all'autore selezionato verrà assegnato il Premio Lavinia Taverna, che darà la possibilità di realizzare il proprio progetto all'interno dei giardini nello spazio precedentemente individuato.
I festeggiamenti sono d'obbligo: nel 2024 si festeggia il centenario della nascita di Lavinia Taverna, la creatrice e fondatrice dei Giardini della Landriana.
Fondati nella seconda metà degli anni ‘50, i Giardini della Landriana, sono a tutti gli effetti annoverabili tra i giardini storici italiani e al contempo rappresentano un unicum nel panorama del giardino contemporaneo del 900, collocandosi a pieno titolo tra i giardini più belli d'Italia.
La Landriana è una proprietà rurale situata nei pressi di Ardea, sulla costa Laziale, a poche decine di chilometri da Roma, acquistata nel 1956 dal Marchese Gallarati Scotti e sua moglie, Lavinia Taverna.
Nato quasi per caso, sull'impeto di una nuova e folgorante passione, per i primi anni il giardino fu un campo di sperimentazione libero senza un impianto progettuale definito, fino a quando nel 1967 la marchesa Lavinia decise di coinvolgere l'architetto paesaggista inglese, Russell Page, il quale, fin da subito, propose un progetto semplice, chiaro ed incisivo, impostando il giardino in spazi delimitati, come fosse un grande giardino di giardini, trenta stanze di cielo, ognuna dal disegno fortemente caratteristico.
Il paesaggista iniziò quindi il suo lavoro di suddivisione degli spazi in “stanze” ognuna con una specifica vocazione. Troviamo allora il ‘Giardino delle Eriche', il ‘Giardino degli Aranci', Il ‘Giardino degli Ulivi', il ‘Giardino all'Italiana', il ‘Giardino Grigio' e così via.
Russell Page, tornato qualche anno dopo alla Landriana, si rese conto che il suo schema andava rivisto su scala più ampia, ma anche che la Marchesa avrebbe potuto ormai proseguire da sola nella creazione delle restanti parti del giardino. Il risultato finale fu il giardino, così come lo vediamo ancora oggi, con una struttura unica nel suo genere, frutto della capacità, della sensibilità e del coraggio dei due grandi paesaggisti.