Fino a fine maggio l'antica chiesetta della
Disciplina di
Verolanuova ospita la mostra multisensoriale
Tiepolo scomposto, una finestra sull'arte di
Giambattista Tiepolo, un'idea di
Scomposizione che risveglia i sensi.
Per questa speciale occasione la chiesa si è completamente trasformata, da santuario seicentesco, a cantiere dell'arte innovativo. «
Sono i sensi l'elemento portante che compone la mostra - ha commentato il direttore artistico Pietro Arrigoni –
che è il frutto di una riflessione, condivisione, di pensieri e di collaboratori che hanno creduto in questo progetto, e che ora finalmente si apre al pubblico. Una mostra che è stata pensata, e viene proposta a tutti coloro che vogliono approfondire, e capire nel profondo il mondo del Tiepolo. La mostra multisensoriale è una forma di preparazione alla visione delle due grandi tele custodite nella Basilica. Nella Disciplina ci si ritroverà faccia a faccia con ciò che normalmente non si può vedere».
Ad aprire il sipario, è un gigantesco telaio alto 10 metri e largo cinque, è la potente opera d'impatto posizionata nella navata centrale, a cura del maestro d'ascia
Giovanni Papa. «
Nel 1922 - ha spiegato
Anita Papa, del coordinamento organizzativo -
una falegnameria di Bergamo ha realizzato il primo telaio delle due pale, per sostituire l'originaria soluzione di chiodatura diretta al tavolo a parete. Le motivazioni sono state molteplici: favorire il tensionamento e il raggiungimento della perfetta planarità ma anche la volontà di distanziarle ulteriormente dal supporto murario e dall'assito ligneo, per ottenere una maggiore aerazione sul retro. Nel 2023, 101 anni dopo, una falegnameria di Brescia ha realizzato una copia di quel telaio da esporre in mostra: simbolo di unione tra le due città in occasione di Brescia e Bergamo capitali della cultura, quest'ultimo telaio rappresenta la cura e la salvezza».
Gli spazi sono impreziositi da un'atmosfera quasi metafisica, grazie all'istallazione dei lunghi teli che sovrastano braccia, cuore e corpo della Chiesa. Le immagini proiettate, sui tessuti fanno da collegamento con il passato. Si tratta di documenti storici e rapporti epistolari, tra il pittore veneziano e alcuni personaggi locali, ma anche di fotografie e cartografie che tracciano il passaggio dei grandi teleri sul fiume Po, e delle vicende che hanno unito il maestro dell'arte settecentesca
Giambattista Tiepolo a Verolanuova.
Ad introdurre gli spettatori al viaggio, sono anche un percorso olfattivo ed un intervento sonoro. Le essenze, gli odori e i suoni volti ad evocare i saperi e l'atmosfera della bottega e del suo fare artistico sono parte integrante dell'esperienza. «
Profumi e rumori – come ha spiegato
Anita Papa -
che rimarranno nella memoria dei fruitori permettendo loro di familiarizzare e trovare l'eco di questi, nei dettagli e nelle fini evocazioni presenti nelle opere del Tiepolo».
Il percorso olfattivo si snoda attraverso due momenti aventi obiettivi e poetiche differenti. Uno punta a ricreare l'ambiente olfattivo delle botteghe artistiche del tempo e un altro consente al visitatore di aggiungere la dimensione olfattiva a quella visiva. Per realizzare un'immersione sensoriale suggestiva e avvolgente delle due pale di
Gianbattista Tiepolo presenti nella basilica di San Lorenzo a Verolanuova.
Il primo percorso si caratterizza per la presenza degli odori degli ingredienti più caratteristici utilizzati dagli artisti del XVIII secolo: trementina, mastice di Chios, colla di coniglio, cera d'api, olio di lino, tela e tessuti quali la canapa e il lino. Il secondo percorso parte dalla volontà del profumiere, e chimico delle fragranze Roberto Dario di interpretare gli odori particolari nelle scene rappresentate nelle due opere del Tiepolo.
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La raccolta della Manna” racconta la scena biblica del miracolo della manna e della sua raccolta da parte del popolo ebraico, la quale permise loro di sopravvivere fino all'arrivo alla terra promessa. La scelta del profumiere è stata quella di ricreare un odore zuccherino che permette ai visitatori di immergersi nell'aura di felice sorpresa dei protagonisti della scena rappresentata.
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Il sacrificio di Melchisedech” il sacerdote di Salem offre pane e vino ad Abramo, il quale è contornato dagli uomini delle sue truppe e da animali. Proprio questi odori, del pane, del vino e del bestiame, sono stati ricreati per permettere ai visitatori un'esperienza sensoriale completa e realistica.
L'intervento sonoro curato dal sound designer e musicista Alessandro Pedretti e dall'artista visiva e scultrice Milena Berta, accompagna l'esperienza multisensoriale con una composizione inedita realizzata con gli strumenti utilizzati dal pittore del XVIII secolo e dai restauratori (pennelli, spatole, oli, resine, etc) registrati in Disciplina.
Attraverso la microfonazione, e quindi utilizzando microfoni a contatto, microfoni sismici e microfonici a condensatore Alessandro ha registrato i movimenti di Milena che, attraverso gesti nulli, ha ricreato un soundscape che si ipotizza essere affine a quello presente nella bottega di Giambattista Tiepolo.
I suoni presenti ricalcano quindi i gesti di Milena su una tela materica, le vibrazioni dei movimenti del gesto attraverso il ponteggio in metallo, la traccia dei movimenti e infine l'ambiente e la lunga decadenza dei suoni all'interno dello spazio.
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L'organizzazione del materiale – come spiega il sound designer
Alessandro Pedretti -
è stata svolta partendo proprio dalle caratteristiche fondamentali della fonte sonora, come ad esempio i toni inarmonici generati, l'inizio degli eventi musicali (point-attack), la durata, l'intensità e la colorazione timbrica. A seguito del processo di pulizia dei suoni e un'analisi delle peculiarità di ognuno di essi, gli stessi sono stati processati ed elaborati attraverso software di sintesi granulare, al fine di creare un dialogo tra l'origine e la trasformazione della materia e immergere l'ascoltatore nell'esperienza totalizzante della mostra».
Sulla torre permane la grande tela di
Omar Rossetti, inaugurata domenica scorsa, come accoglienza e preludio del percorso multisensoriale. Lo
street artist ha realizzato il dipinto sulla traccia della caduta della Manna, scomponendone il dettaglio alato, e trasportandolo in chiave moderna in una tela di 7 metri di lunghezza, per 3 di larghezza.
Posti all'entrata della Chiesa anche le sue speciali “scarpe erranti” che si trasformano e idealmente diventano simbolo di un gesto, quello del cammino: come il Tiepolo fece viaggiare le sue tele lungo il Po così le scarpe diventano lo strumento per il viaggio e punto di incontro tra l'arte del passato e quella del presente.
Per chiudere il cerchio anche i totem multimediali, posti nella Piazza Libertà, e all'interno della mostra di via Castello. Pilotati dal general manager
Pietro Muscatelli, la vetrina virtuale, è stata gentilmente sponsorizzata dalla società
DNA Communication di Ghedi (BS). Per tutta la durata del Festival i totem resteranno a disposizione regalando interviste e curiosità, e informazioni utili sugli eventi e sulla storia di Verolanuova.
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L'ufficio cultura – ha commentato l'assessore
Monica Fontana -
a nome del Sindaco e di tutta l'Amministrazione è orgogliosa del Festival di Tiepolo scomposto. Nelle ultime settimane abbiamo riscontrato un alto coinvolgimento, e gradimento alle iniziative proposte. Ci auguriamo che questo sia solo un punto di partenza. Soprattutto per i giovani verolesi, che insieme all' amministrazione possano continuare a trovare le giuste motivazioni, nel valorizzare la propria storia, e le opere preziose che ne fanno parte».
La mostra multisensoriale a partire dal 12 marzo fino a maggio, sarà aperta tutti i sabati e le domeniche dalle ore 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 17:00.
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Completa la tua visita visitando il
Parco Angelo e Lina Nocivelli.