Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa rappresenta la storia delle ferrovie italiane. Infatti, gli edifici che oggi ospitano il Museo, costituivano i padiglioni del Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840, ed erano situati in prossimità del primo tratto ferroviario italiano, la linea Napoli‐Portici, inaugurata il 3 ottobre 1839.
Quando l'affermarsi delle locomotive elettriche e diesel determinò il declino dei mezzi a vapore, le officine furono destinate a diventare museo ferroviario, inaugurato nel 1989.
Adagiato tra il mare e il Vesuvio, il Museo si sviluppa su un'area di 36mila metri quadrati e, grazie agli interventi di riqualificazione avvenuti tra il 2014 e il 2017, oggi è diventato un luogo prestigioso e affascinante. Le architetture dei padiglioni ottocenteschi sono state restaurate e gli spazi esterni valorizzati con la piantumazione del Giardino del Mediterraneo, che ospita piante provenienti da tutto il mondo, e un nuovo parapetto in vetro per la terrazza sul lungomare, che offre una vista unica sul Golfo di Napoli. Anche le ultime tecnologie giocano un ruolo importante nella nuova vita del museo: la sala cinema, la sala congressi e le nuove modalità di visita interattiva, con sistemi di realtà virtuale e app dedicate, rendono Pietrarsa uno tra i più importanti musei ferroviari d'Europa.
Passeggiando tra i padiglioni che custodiscono preziose collezioni di rotabili storici, è possibile ammirare specie provenienti da tutte le aree del mondo a clima mediterraneo, suddivise in cinque spazi organizzati per zone geografiche: bacino del Mar Mediterraneo, Australia, California, Cile, Sud Africa. Piccoli arbusti ed erbacee perenni tipiche della zona mediterranea e sudafricana, palme e piante succulente e cactacee dal Cile, maestosi cespugli di varietà australiane che si ergono in un luogo incantevole dove si conserva la gloriosa storia delle ferrovie italiane.